Alcuni articoli di giornale hanno parlato delle coltivazioni intensive del cacao, menzionando i disboscamenti e lo sfruttamento del lavoro locale. Pur essendo pieno di proprietà, l’eccessiva commercializzazione del noto ‘cibo degli dei’ sta danneggiando l’ambiente. Riportiamo, a tal proposito, questo articolo del Linkiesta (qui).
Noi di UnSacco cerchiamo di scegliere cioccolato proveniente da coltivazioni sostenibili, ma ci siamo anche ingegnati a trovare una valida alternativa, la farina di polpa di carrube. Non rinunceremo ai dolci al cioccolato, ma gli vogliamo affiancare un’ingrediente salutare, eco e , soprattutto, made in Italy.
Un noto proverbio afferma ‘Siamo ricchi e non lo sappiamo’. Infatti, nel Mediterraneo si coltiva sin dai tempi degli egizi e della Magna Grecia, un legume dal sapore simile al cacao che ha tantissime proprietà nutritive e cresce in maniera naturale soprattutto nel Sud Italia, la carruba.
Questo prezioso legume ha aiutato anche i nostri antenati a superare duri periodi di carestia. Addirittura le carrube vengono menzionate nella Bibbia e grazie a questo cibo saziante e ricco di proprietà, San Giovanni Battista è riuscito a superare i difficili giorni nel deserto.
Se domandate ai vostri nonni, soprattutto del Sud Italia, sicuramente vi racconteranno delle carrube, cosi come vi parleranno dei preziosi grani antichi, prima che la modernità, sotto forma di marketing e status symbol,
ha fatto dimenticare alcune preziose coltivazioni, definite ‘povere’ con effetti negativi sulla salute e sull’ambiente.
Le carrube hanno un sapore simile al cacao, sono leggermente piu’ dolci, rendendo la propria farina di polpa un valido sostituto del cioccolato.
Perché fanno bene?
1) Sono legumi, e come tutti i legumi sono ricche di fibre. Aiutano la digestione e favoriscono il senso di sazietà. Aiutano anche a controllare il colesterolo.
2) Sono fonte di antiossidanti. Infatti, contengono polifenoli, flavonoidi e tannini, che combattono i radicali liberi e riducono lo stress ossidativo.
3) Sono ricche di minerali come calcio, potassio, magnesio e ferro.
4) Sono senza glutine e senza lattosio.
5) Sono naturalmente dolci, permettendoci di non aggiungere zucchero ai dolci fatti con la sua farina,
Perché la loro coltivazione è sostenibile?
1) Richiedono poca acqua, rendendoli adatti anche ai terreni aridi e poveri. Non a caso, si coltiva tanto in Sicilia e nel Nord Africa.
2) Resistono molto bene ai parassiti, non necessitando così di un uso di prodotti chimici e sono facilmente coltivabili in biologico.
3) Come tutti i legumi sono dei fertilizzanti naturali, che rilasciano importanti sostanze nutritive nei terreni.
Aggiungiamo anche che è una coltivazione molto diffusa in Italia, soprattutto al Sud. Pensate solo che, a partire dagli anni 60, è stata usata come mangime per i nostri allevamenti.
Allora, non è arrivato forse il momento di reintrodurre le carrube e la preziosa farina ricavata da questo legume nella nostra dieta? E magari creando una filiera alternativa al cacao, a vantaggio soprattutto dei contadini del Sud?
Noi abbiamo provato una splendida farina di polpa di carrube biologica proveniente da una piccola azienda agricola di Modica, facendo un’ottima crema vegana di curcuma e carrube che ha farcito i nostri cornetti e le nostre crostatine.
Abbiamo fatto anche una gustosa torta vegana di farina di grano antico maiorca, farina di mandorle e carrube che ricorda la torta caprese.
Visto il successo e gli ottimi feedback, abbiamo preparato un pane di grano antico e carrube. Il grano che si abbina meglio e’ il gentil rosso ma anche la segale iermano (vedi qui). Prepariamo anche un’ottima crema vegana con la soia che condisce le crostatine e i biscotti.
Perché il nostro obiettivo è fornire il nostro contributo all’ambiente, fornirvi un prodotto salutare e arricchire i piccoli agricoltori!
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