Rivisitare le antiche varietà di grano è indispensabile per una agricoltura sostenibile, una maggior biodiversità e una maggior attenzione verso il benessere fisico.
E’ evidente che gli avvenimenti degli ultimi anni obbligano l’Italia a rivedere le proprie politiche agricole. La dieta mediterranea che rappresenta un patrimonio dell’Unesco è largamente rappresentata dai cereali. Indiscusso protagonista il frumento e le sue numerose varietà, rappresenta la materia prima di pasta e di diversi prodotti da forno. Tuttavia ad oggi, quest’ultimo è stato fatto crescere in modo intensivo sfruttando monoculture, terreni eccessivamente fertilizzati e rendendo il grano in Italia sempre più una risorsa importata. Con l’evidente crisi energetica e agroalimentare è il momento di rivisitare diverse specie di grano e di ritrovare la dimensione mediterranea dell’Italia fatta soprattutto di biodiversità. L‘agricoltura mediterranea si dovrà riappropriare nuovamente del recupero e della coltivazione di diverse specie di grani incentivando la biodiversità, la filiera a km zero, la messa a coltura di superfici “piccole” preservando i terreni, la rotazione delle coltivazioni e la natura tutta. E’ importante rafforzare la sostenibilità dando valore al territorio e coltivando grani “più ricchi” che contengono scrigni di sostanze nutritive diverse ed essenziali per l’organismo.
La nostra mission vuole quindi incentivare un’agricoltura sostenibile che valorizzi il territorio mediterraneo soprattutto dell’Italia del Sud dando valore ai “grani antichi”, indiscussi protagonisti della biodiversità nel mediterraneo. Il pane sinonimo di civiltà accompagna l’uomo da almeno 10.000 anni (ossia da quando divenne stanziale) e rappresenta il simbolo di una terra valorizzata e non sfruttata. Il pane prodotto da UNSACCO è costituito esclusivamente di farine di grani antichi, acqua, sale e lievito naturale. Le farine, macinate a pietra proprio per preservare il più possibile i micronutrienti presenti nel chicco intero, sono esclusivamente integrali o semi-integrali e rappresentano fonti importanti di minerali essenziali, di vitamine, di fibra alimentare e per questo più nutrienti rispetto alla controparte raffinata. Il nostro obiettivo è infatti soprattutto quello di produrre pane di qualità, ricco di nutrienti, curando la salute e fornendo vero nutrimento al consumatore. Mani sapienti e ricche di passione sono gli ingredienti in più per un prodotto di elevato tenore artigianale. Ogni grano utilizzato contiene sapori e profumi caratteristici che sanno di casa, famiglia e ricordi d’amore.
Perché riscoprire i grani antichi?
La riscoperta e la diffusione dei grani antichi incentiva la biodiversità e un’agricoltura più sostenibile. Per grani antichi si intendono quelle varietà di grano del genere Triticum presenti già all’epoca dei Romani, Greci, babilonesi che si sono adattati a specifici territori e climi. Tra queste varietà troviamo la Risciola coltivata in Campania, la Tumminia e la Maiorca in Sicilia,la Saragolla, la stessa varietà di grano con il quale è stato registrato il marchio Kamut ma 100% made in Italy, il farro monococco e dicocco in Lombardia ed in altre zone d’Italia. Le vecchie varietà sono più adatte a condizioni agroclimatiche locali e rappresentano una vera risorsa per le comunità locali dove le varietà moderne non sono coltivabili o lo sono con difficoltà. Inoltre si coltivano con metodi tradizionali incentivando ove possibile la coltivazione biologica con pochi o completamente assenti fertilizzanti e pesticidi rispettando il territorio e riducendo l’inquinamento ambientale.
Un recente studio scientifico spagnolo ha inoltre messo in evidenza come la coltivazione di grani antichi possa addirittura contribuire a mitigare i cambiamenti climatici. Secondo questo studio infatti le coltivazioni bio di grani antichi sono in grado di sequestrare più carbonio di quello emesso in atmosfera durante i loro interi cicli di produzione (1).
Da un punto di vista nutrizionale, le farine prodotte da grani antichi risultano avere un glutine “meno forte e consistente” rispetto ai prodotti da forno con grani moderni e questo potrebbe rendere i prodotti da forno derivanti da grani antichi più tollerati e digeribili. Senza dubbio i grani antichi contengono, rispetto alle varietà moderne, un maggior arricchimento di sostanze antiossidanti come i polifenoli e altri essenziali componenti che hanno un ruolo specifico di modulazione dell’infiammazione e della permeabilità intestinale (2).
Alla luce dei dati attualmente disponibili è possibile affermare con certezza che valorizzare i grani antichi, rendendoli parte integrante dell’alimentazione di ciascun individuo, significa rispettare la terra, recuperare le tradizioni, conservare la biodiversità e mantenere il benessere fisico.
Fonti
- (1) Carranza-Gallego G., G.I. Guzmána, R.García-Ruíza, M.González de Molina, E. Aguilera, (2018). ‘Contribution of old wheat varieties to climate change mitigation under contrasting managements and rainfed Mediterranean conditions.’ Journal of Cleaner Production, Volume 195, 10 September 2018, Pages 111-121. https://doi.org/10.1016/j.jclepro.2018.05.188
- (2) Spisni, E., Imbesi, V., Giovanardi, E., Petrocelli, G., Alvisi, P., & Valerii, M. C. (2019). Differential Physiological Responses Elicited by Ancient and Heritage Wheat Cultivars Compared to Modern Ones. Nutrients, 11(12), 2879