Scopri perché si sta abbandonando la farina 00 a favore della sua controparte integrale e perché con i grani antichi puoi fare il pieno di integralità e di benessere.
Se fossimo agli inizi del 1900 ci saremo sentiti dei “privilegiati” a consumare pane bianco derivato dall’utilizzo di farine raffinate, private cioè della loro parte più “grezza” ossia la crusca e il germe. Oggi i nati agli inizi del XX secolo avrebbero sicuramente da ricredersi; se infatti il consumo di farine bianche era sinonimo di “ricchezza economica” certo i nostri cari nonni e bisnonni non erano a conoscenza di come questi prodotti così “soffici” e “raffinati” fossero invece estremamente poveri da un punto di vista nutrizionale.
Grazie all’evoluzione scientifica si è diventati molto più consapevoli dell’importanza di consumare cibi
integrali e finalmente anche i grani cosiddetti “antichi” hanno cominciato a ricomparire sulle nostre tavole.
La Risciola, la Tumminia e la Maiorca, la Saragolla, il farro monococco e dicocco, il Senatore Cappelli, il Verna e il Gentil Rosso, sono tutte varietà di grano coltivate fino alla prima metà del Novecento che si caratterizzano per i loro “alti fusti” e che, ancora oggi, vengono coltivati con metodo biologico. I loro chicchi vengono macinati con tecniche di molitura a pietra. In questo modo le farine che si ottengono dai grani antichi sono integrali o semi-integrali e preservano maggiormente le proprietà nutritive del chicco intero; anche a livello aromatico trattengono tutto ciò che li rende speciali.
I benefici dimostrati dalla scienza nel consumare cereali integrali sono innumerevoli. I cereali integrali contengono più sostanze nutritive. In particolare i cereali e le loro farine nella versione integrale contengono più fibra alimentare che oltre ad essere importante per il suo effetto “saziante” è fondamentale per la corretta funzionalità intestinale e per la modulazione dell’assorbimento zuccherino.
Rispetto alla controparte raffinata, i cereali integrali sono importanti fonti di minerali e di vitamine e di composti fitochimici.
Proprio grazie alla loro diversa composizione e alla maggior ricchezza in fitocomposti rispetto ai grani moderni, il pane fatto di grani antichi integrali preserverebbe maggiormente la salute del cuore riducendo parametri cardiometabolici come i livelli di colesterolo (sia totale che quello cattivo) e la glicemia. Di conseguenza il consumo prevalente di prodotti fatti di grani antichi avrebbe un impatto significativo nella riduzione del rischio cardiovascolare sia grazie alla sua integralità sia per la presenza di un maggior numero di antiossidanti rispetto ai grani moderni (1).
Per questo motivo sono da utilizzare in modo prevalente o addirittura esclusivo per garantire a grandi e piccoli tutti i micronutrienti e i nutrienti fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo.
I prodotti sfornati tutti i giorni da UNSACCO sono costituiti con impasti fatti di farine di grani antichi integrali e/o semintegrali, mai raffinate. Scopri il nostro menu e ordinalo online. Ti portiamo l’integralita’ ed il benessere a casa!
Fonti
(1) Alice Sereni, Francesca Cesari, Anna Maria Gori, Niccolò Maggini, Rossella Marcucci, Alessandro Casini & Francesco Sofi (2017) Cardiovascular benefits from ancient grain bread consumption: findings from a double-blinded randomized crossover intervention trial, International Journal of Food Sciences and Nutrition, 68:1, 97-103, DOI: 10.1080/09637486.2016.1216528